24/04
Bene, dopo avervi
raccontato i motivi che mi hanno spinto fino a qui (almeno una parte), passiamo
ai fatti.
Sono partito,
come vi dicevo, il pomeriggio di Martedí 16 aprile, con l’unica certezza che, a
S. Cruz, ci sarebbe stato qualcuno a ricevermi, cosa che giá mi era di grande
conforto.
Ed é stato un
piacere, dopo piú di 24 ore di viaggio, trovare all’uscita dell’aereoporto
Giorgia e Javire con un cartello “Bruno” scritto in colore verde.
Giorgia é una
stutendessa italiana di cooperazione per lo sviluppo, a S. Cruz per un
tirocinio e per raccogliere dati sulle monoculture per la tesi che sta
scrivendo, Javier é un membro della Fondazione Fides, ONG che ci ospiterá in
questi giorni di permanenza in cittá.
La prima belle
notizia é che abbiamo a disposizione addirittura una stanza presso la sede
della fondazione, con bagno, aria condizionata, due letti, insomma tutto il
necessario e anche di piú.
Il fatto poi che
si trovi proprio sopra gli uffici di Fides ci permetterá di essere sempre in
contatto con i collaboratori della fondazione.
28/04
Riprendo il filo
del discorso prima che la memoria cominci a perdere pezzi...
Come vi dicevo,
all’arrivo siamo stati accolti con tutti gli onori, e giá il primo giorno
abbiamo fatto una breve riunione con Ruth, che é la direttrice della fondazione
e che ci ha spiegato un po’ del loro lavoro, i diversi progetti in cui sono
impegnati, e le idee e aspettatibve che hanno sulla collaborazione con noi.
Giorgia porterá
avanti il suo lavoro di ricerca sulle monoculture, in particolare quella della
soia che qui si coltiva su estenzioni impressionanti, mentre a me viene chiesto
di collaborare su un progetto di produzione agricola biointensiva in un piccolo
abitato a un centinaio di km da qui, dove é necessario sviluppare l’aspetto
della commercializzazione di ció che viene prodotto.
L’impressione
iniziale é quella di un’organizzazione piccola ma piena di passione e di
persone con una gran voglia di fare, ci piace. E poi Ruth é una vera forza
della natura... sempre sorridente con una parlantina infinita, trascinante.
I primi giorni sono
trascorsi tranquilli, senza troppo da fare, girando per Santa Cruz che appare
come una grossa cittadina di provincia (in realtá é la cittá piú popolata della
Bolivia), forse per le case basse, forse per l’aria rilassata che si respira
nella piazza centrale, forse per il caldo ed il cielo senza una nuvola che a me
che vengo da un lungo inverno italiano fa tanto pensare al mare. Nel frattempo
ho modo di leggere un po’ di materiale sul progetto, conoscere il presidente
della fondazione, l’ingegner Molina, e gli altri collaboratori di Fides:
Maribel, Georjina, Gina (sono quasi tutte donne, Fides lavora molto anche sulle
discriminazioni di genere).
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