lunes, 29 de abril de 2013


Santa Cruz, 29/04
 
Mercoledí finalmente ci siamo avventurati fino al Municipio di San Julian, sede del progetto CEPRODE (Centro de Producion Ecológico), circa tre ore vi viaggio su un trufi scassato, piú un’altra mezzora su uno ancora piú scassato per raggiungere il Nucleo 23, l’abitato (non si sa bene quanta gente ci viva, mi han detto cifre variabili tra le 300 e le 1000 persone) dove si trova fisicamente il centro di produzione biointensiva.

Prima peró ci siamo fermati alla sede dell’alcaldia per parlare con l’assessore allo sviluppo, intervistato da Giorgia, che con una accondiscendenza tutta politichese ci ha spiegato che la produzione di soya si sta espandendo enormemente in questi anni (viaggiando da Santa Cruz a San Julian fa davvero impressione l’estenzione dei campi di soia a perdita d’occhio) e che tutti ne stanno beneficiando; certo sarebbe bello se non fosse transgenica, ma quella convenzionale costa troppo, e certo c’é qualche problema di deforestazione, ma l’amministrazione si sta adoperando per contenerli.

Rinfrancati dalle parole dell’amministratore, siamo andati appunto a visitare l’unico appezzamento di terra in tutto il municipio non coltivato estensivamente, bensí con un progetto di “agricoltura biointensiva”, che prevede piccoli appezzamenti (2000 mq) coltivati in modo tale da bastare al sostentamento di una famiglia, in modo del tutto biologico.

A dire il vero attualmente il terreno é coltivato per lo piú a mais, ma il progetto é appena partito e adesso dovrebbero cominciare le semine di ortaggi.

L’idea di Javier, il responsabile della produzione, é di vendere l’eccedende al mercato di Santa Cruz, ma io provo a comunicargli la mia opinione, che sarebbe molto meno dispendioso e piú redditizio provare a vendere direttamente i prodotti al dettaglio, magari a San Julian. Discutiamo un po’, alla fine non mi pare molto convinto delle mie argomentazioni.

Quello che mi appare piuttosto evidente é che il lavoro da fare sarebbe tantissimo, e mi dispiace di fermarmi qui a Santa Cruz solo qualche giorno...

 
Torniamo verso San Julian con un trufi che é ancora piú malridotto dei precedenti, e completamente ricoperto di polvere, dentro e fuori, come noi del resto; ormai é buio (qui fa buio verso le 18.30), ed é quasi un miracolo trovare una vettura vuota, comoda e con i finestrini che si chiudono, che ci trasporterá per le prossime tre ore fino a casa. Preferisco dormire per non fare caso alle innumerevoli volte che rischieremo, come all’andata, di schiantarci frontalmente con un camión, nel corso degli infiniti sorpassi che il guidatore pare non stancarsi mai di fare.

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