Santa Cruz, 29/04
La prima attivitá
vera e propria che abbiamo svolto qui in Fides é stata una riunione di coordinamento
delle attivitá, venerdí pomeriggio. La riunione é stata accompagnata da due
buonissime torte preparate da Maribel (e che saranno la nostra colazione per i
prossimi giorni), e preceduta da un giro di saluti e presentazioni in cui tutti
hanno espresso la loro felicitá per la notra presenza, e la disponibilitá ad
aiutarci per qualsiasi necessitá.
Mi piace questo
modo di fare, non credo siano solo formalitá, mi pare che qui la ospitalitá sia
davvero una cosa importante, d’altra parte “Es ley del Cruzeño la hospidalidad”.
Dopo aver
brevemente organizzato le attivitá per la prossima settimana (ma mi pare di
capire che qui non é facile fare programmi, e quello che si é deciso il giorno
prima, probabilmente il giorno dopo sará giá cambiato), passiamo a organizzare
le attivitá per il fine settimana, dato che Ruth si é offerta da farci da guida
nei prossimi giorni.
Decidiamo di
andare al Parco Ecologico Yvaga Guazu sabato mattina (dato che il piú rinomato
parco Guembe é eccessivamente costoso), e al rio Piray nel pomeriggio. Domenica
si vedrá.
Il parco, anche
se piccolo, é molto ben curato, un’oasi nel mezzo della cittá, e la nostra
guida, Marcelo, si rivela un grande intrattenitore, oltre che un buon amico per
i giorni a venire.
Nel pomeriggio,
con Ruth e suo marito Fran, ci dirigiamo alle cabañas lungo il rio Piray, il
fiume che costeggia la cittá, dove frotte di cruzeñi si riversano nel fine settimana
per mangiare, ballare, bere, non certo per fare il bagno, almeno non in questa
stagione. Il rio Piray infatti si presenta come un fiumiciattolo di acqua
marrone che arriva a malapena alle ginocchia (ma nella stagione delle pioggie
arriva a inondare tutta la zona adiacente).
Viste le
condizioni, spronato da Ruth, mi animo ad attraversarlo, impresa che fará di me
un vero Cruzeño. Dopo l’epica traversata, non ci resta che rinfrancarci con il
sonzo (una specie di puré di yucca e formaggio) e un bicchiere di chicha fresca
(ma questa non é quella alcolica), che é un po’ come bere la polenta...
Nel frattempo abbiamo
deciso cosa fare per l’indomani: andiamo a visitare il parco naturale delle
Lomas de Arena, dune sabbiose nel mezzo della foresta, la cui origine non é
ancora stata spiegata, paradiso per gli uccelli migratori.
Ci accompagna
MiguelAngel, giovane guida locale che sta cercando di creare un’agenzia di
turismo avventura. Non brilla certo per organizzazione, ma in compenso é molto
disponibilie, gentile e simpatico.
Il paesaggio
delle Lomas é davvero straniante, un pezzo di deserto in mezzo al verde della
foresta tropicale con alcune piccole lagune disseminate qua e lá. E poi queste
dune offrono la possibilitá di praticare il sandboard, variante dello
snowboard, ma su sabbia. Le discese, anche se piuttosto brevi, sono molto
divertenti, ma la risalita ti fa rimpiangere di non essere rimasto a casa con l’aria
condizionata accesa.
Torniamo a casa
completamente cotti dal sole, parzialmente ustionati, ma felici per un’esperienza
sicuramente singolare.
No hay comentarios.:
Publicar un comentario