martes, 30 de abril de 2013


Santa Cruz, 30/04

Giovedí e venerdí scorsi sono stati giorni abbastanza sedentari: giovedí mattina abbiamo partecipato ad un taller, un seminario, sull’espansione della frontiera agricola in questa regione,  potendo vedere i dati di quello che giá il giorno prima avevamo osservato dal vivo lungo la strada per San Julian: e cioé che la foresta viene costantemente erosa per fare posto alle coltivazioni estensive, soprattutto di soia, mais e girasole.

Ovviamente questo porta anche grossi vantaggi economici, e risponde ad una richiesta sempre maggiore (soprattutto per l’esportazione), ma non é facile nascondere lo sgomento vedendo di quanto continui a ridursi la foresta ogni anno, a favore della produzione agricola.

Conosciamo alcuni professori universitari, e uno di loro ci parla nuovamente di questo corso di permacultura (ce ne aveva giá accennato Marcelo) che si terrá da sabato appena fuori dalla cittá. La cosa comincia a incuriosirmi, anche se non so se potró prendervi parte...

Venerdí abbiamo accompagnato Giorgia in aeroporto, la sua pasantia é finita, e riparte per l’Italia. Il suo bagaglio é lievitato in questi mesi, ed ora é ampiamente al di fuori dei limiti accettati, ma con una lunga contrattazione e diversi occultamenti si riesce a imbarcare tutto ugualmente. Confesso che mi mancherá la mia coinquilina nei giorni a venire.

Di ritorno dall’aeroporto vado con Maribel a una riunione per organizzare una “Bicidomingo”, domenica 12 maggio. L’idea di girare in bici per questa cittá continua a sembrarmi una sfida all’istinto di autoconservazione, eppure a quanto pare ci sono diverse persone (tra cui l’immancabile Marcelo) che credono che un modo diverso di muoversi sia possibile anche qui. Apprezzo la loro fiducia e la loro temerarietá.

All’ingresso degli uffici comunali c’é un piccolo assembramento di persone che protestano (non so per quale motivo); Maribel mi dice che é cosí praticamente ogni giorno.

La riunione é interessante, ma l’impressione é che, a due settimane dall’iniziativa, le cose da fare siano ancora innumerevoli, e le persone un po’ poche; come dice Marcelo, l’importante é che qualcosa si faccia. Se non sará 100, ma solo 50, é comunque meglio di zero.

Quando usciamo dal palazzo, i manifestanti hanno appena ottenuto ció che chiedevano: se ne vanno trionfanti, e noi con loro.

Torno a “casa”, nella stanza che ora non é piú una doppia ma una singola, e decido: domani andró a scoprire cosa é questa famosa permacultura.

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