sábado, 4 de mayo de 2013

Cochabamba 4/05

Visitare i mercati é per me sempre un'esperienza interessante, per vedere un po' piú da vicino una cittá, le sue persone, la vita che si muove, i rapporti umani nella loro quotidianitá immediata.
La fida Lonely dice che il mercato di Cochabamba é il piú grande della Bolivia; se anche non lo fosse, poco importa, é decisamente qualcosa di difficile da definire, nel senso che é letteralmente difficile stabilirne i confini. Non ha propriamente dei limiti, diciamo che si diluisce lentamente nelle vie della cittá, andando a intersecarsi con quelle che sono le normali attivitá commerciali (ma molto spesso la differenza é labile).
Non avevo niente in particolare da comprare, solo avevo deciso di dedicare qualche ora a gironzolare per questo enorme agglomerato di oggetti e persone. L'impatto iniziale é stato piuttosto brusco: il caos, il rumore, le persone ti avvolgono e ti circondano, cosí come circondano i micros (gli autobus) che cercano di attraversarlo e che in piú occasioni ho visto fermi, impossibilitati a fendere la folla. Mi chiedo per quale ragione le persone a bordo non scendessero continuando a piedi...
Il mercato é diviso per zone: scarpe, articoli sportivi, cd e dvd pirata, frutta, sartoria, e cosí via.
Passando per la zona dei cellulari rimango colpito dai prezzi bassissimi di alcuni modelli.
- Quanto costa questo?
- 300 boliviani (meno di 40 euro, da noi costerebbe almeno 400 euro)
- Come, cosí poco?
- Sí, ma non é originale, é una copia cinese (con tanto di marchio)
- Ma... funziona?
- No, se ne vuoi uno che funzioni ho un i-phone4, costa 600 dollari.
Ringrazio, apprezzando l'onestá del venditore.
Prima di uscire passo per il settore delle torte (qui in Bolivia le torte hanno un che di scenografico, di spettacolare) e non resisto a prenderne una fetta: cerco il banco apparentemente piú pulito, ha anche una sorta di vetrina frigorifera anche se non credo sia mai stata accesa... La torta é buonissima, ora incrociamo le dita.
Non volendo girare per il mercato con la cartina alla mano (ero giá abbastanza appariscente anche senza) sono stato attentissimo a ricordarmi ogni svolta, sicché sono sicuro di dove sto andando.
Inutile dire che quando finalmente esco dal dedalo di bancarelle, non mi trovo dove avrei dovuto...



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