sábado, 4 de mayo de 2013

Le piazze, qua, hanno qualcosa di speciale.
Grossomodo si assomigliano tutte, come conformazione, almeno quelle che ho visto fino ad ora.
Di pianta quadrata, tagliate diagonalmente da passaggi pedonali, costellate di panchine e rigogliose di vegetazione: palme, alberi da frutto, cespugli, fiori. Le piazze sono l'occasione per le persone di rilassarsi,  leggere, bere o mangiare qualcosa, riposarsi all'ombra quando il caldo si fa insopportabile.
La piazza di Cochabamba, un po' piú piccola di quella di Santa Cruz, si chiama 14 Septiembre, e pare richiamare a tutte le ore del giorno e della notte assembramenti di persone vogliose di parlare, soprattutto di politica.
Ho scoperto che nel 2000 Cochabamba é stata il fulcro di una vittoriosa rivolta contro la privartizzazione dell'acqua, e da allora nella piazza c'é un presidio permanente di persone che si ritrovano per commentare i giornali e di tanto in tanto organizzano una "charla", un dibattito pubblico, discutendo di temi di attualitá oppure su argomenti piú generali.
Quella a cui ho assistito io ieri, prendendo spunto dall'espulsione dell'agenzia di aiuti americana USAID dalla Bolivia (non conosco molto i fatti), parlava di colonizzazione e decolonizzzione, ed era animata da un ragazzo che con una certa dose di ironia, se la prendeva con i gringos (io ero l'unico presente...) e devo dire che su molte cose era difficile dargli torto.
Ripassando per la piazza la notte stessa, all'angolo opposto mi sono imbattuto in un comico di strada, che con battute basate principalmente su rapporti sessuali, masturbazione e insulti ai presenti mi ha fatto scompisciare dalle risate. Ovviamente anche io, in quanto gringo, ho ricevuto la mia dose di sfottó (in realtá abbastanza leggera rispetto a quella riservata ai locali), ma era parte del gioco, e alla fine ho contribuito con piacere alla colletta.
Nel frattempo, poco piú in lá un altro oratore continuava la sua charla...

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